l'anfiteatro flavio di pozzuoli

Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Costruito al tempo di Vespasiano, ma probabilmente inaugurato sotto Nerone, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli è una documentazione unica al mondo dei sistemi di servizio di questo luogo di divertimento grazie all’interramento che ne ha preservato la struttura.

L’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli è il terzo per grandezza dopo il Colosseo di Roma e quello di Santa Maria Capua Vetere, a Capua.
L’anfiteatro poteva contenere fino a 20 mila spettatori e vi si accedeva attraverso un portico ellittico basato su una platea in blocchi di travertino.

L’Arena presentava una complessa struttura scenica composta da sotterranei, corridoi, scaloni, congegni per il sollevamento delle gabbie piene di fiere ricavati lungo il corridoio ellittico dove si aprivano delle botole comunicanti con l’arena. Vi era anche un dispositivo che permetteva la rappresentazione delle battaglie navali nella cosi detta piscina Cardito composta da due cisterne. La maggiore delle due, con pianta quadrata e soffitto a volta sorretta da 30 pilastri, si riempiva con acqua proveniente dall’acquedotto mentre la seconda cisterna era costituita da 14 mini vasche comunicanti.

Nel settore Nord dei sotterranei si trova la cappella dedicata a San Gennaro, eretta nel 1689. Secondo la tradizione il Santo Martire sarebbe stato esposto invano all’assalto delle fiere, prima di essere decapitato nella chiesa a lui dedicata fuori le mura di Pozzuoli.