burattini ferraiolo

Teatro dei burattini dei fratelli Ferraiolo

Abbiamo incontrato il maestro Adriano Ferraiolo, titolare del Teatro di Burattini insieme ai figli Fabio e Simone, l’ultimo burattinaio della 4a generazione Cav. Adriano Ferraiolo, e gli abbiamo fatto qualche domanda…

Lei rappresenta la quarta generazione, ci parli quando è nata quest'arte nella sua famiglia

Quest’arte nacque nel 1860, dal mio bisnonno Filippo Ferraiolo. Egli aveva un piccolo luna park e creava i primi burattini meccanici tipo carillon. Dopo di lui mio nonno Pasqualemio padre Francesco e, infine, i miei fratelli Pasquale junior, Vittorio e io che rappresentiamo la quarta generazione. Così è nata la nostra lunga storia familiare culturale Campana.

Si ricorda qualche consiglio o aneddoto detto a lei da suo padre?

Ho in mente tanti consigli e aneddoti di mio padre, in primis mi raccomandava sempre di andare avanti amando la nostra attività. Ricordo che mi diceva: è un lavoro faticoso e ci vuole pazienza e amore. Ed aveva ragione, infatti l’ho sempre condiviso e trasmesso ai miei figli; a loro dico sempre di essere professionisti seri ed educati, di rispettare tutti e di rialzarsi e combattere per migliorarsi nella vita.

E il suo primo spettacolo a quando risale? Se lo ricorda?

Era il 1957, eravamo in piazza Cavour ad Ancona. La commedia era Pulcinella Pittore di un morto vivo. Mio fratello Pasquale aveva mal di gola, non stava bene, e mio padre mi chiese di sostituirlo. Avevo solo 13 anni ma sapevo manovrare già da 8. A quell’epoca gli spettacoli erano tutti in diretta e mai avevo recitato dal vivo. Ricordo bene che ero spaventato, smarrito, ma anche orgoglioso e felice quando mio padre mi annunciò al numerosissimo pubblico presente. Debuttai un po’ alla meglio, ma fu l’inizio della mia carriera, da allora non mi sono mai più fermato. Ricordo mio padre sorridere mentre mi infondeva coraggio con una pacca sulla spalla; questo ricordo non ha prezzo per me ed è un trionfo di emozioni. Lo ringrazierò sempre. 

C'è uno spettacolo che più di altri ritiene essere stato importante per lei e la sua carriera?

Lo spettacolo più importante per me è senz’altro “Una nottata di Guai“. I miei fratelli Pasquale e Vittorio mi dissero di partecipare al Festival di Marionette e Burattini al teatro Reggio di Parma, era il 1973. Recitai in scena solo con due Burattini: il Pulcinella e Felice Sciosciammocca. Uno spettacolo di un’ora e venti minuti, io fui impeccabile in quella circostanza e recitai senza lacune, senza  mai perdere il filo del discorso. Fu fantastico, ricordo gli applausi da tutta la platea composta da più di settecento persone. Ricevetti i complimenti da tutti e il prestigioso premio come miglior Burattinaio al mondo dall’Assessore dell’epoca, il dott. Belleri.

Qual è la sua storia/spettacolo preferito?

Una camera affittata a tre. È una commedia divertentissima, un crescendo di emozioni che vengono riconosciuti con applausi della gente seduta in platea. Il pubblico viene conquistato dalle tantissime battute e colpi di scena dei protagonisti che sono in cerca di una camera per la festa del paese.

Qual è la cosa che ama di più nel suo lavoro?

La cosa che amo dì più sono i bambini, vederli attenti numerosi e felici durante i miei spettacoli non ha prezzo. Per qualche ora dimenticano internet, i telefonini, i tablet, i videogiochi, a volte anche pericolosi. A fine spettacolo i genitori mi ringraziano per averli distolti dal mondo virtuale e averli trascinati nella cultura e nelle tradizioni popolari.
Ci tengo a precisare, però, che le rappresentazioni sono per un pubblico eterogeneo, per tutta la famiglia. Tante persone amano Pulcinella, è  là mia ombra e mi rappresenta anche come personaggio: lui è umile, generoso ma burlone, allegro e simpatico proprio come me.

Ci parli un attimo delle storie che i suoi burattini mettono in atto. Sono scritte da lei o sono prese da autori?

Molte commedie sono state create dal nonno e mio padre Francesco. Un vasto repertorio di circa 100 commedie, siamo unici nel rappresentarle con farse e Commedie anche di grandi autori del panorama italiano e napoletano. Molte nostre commedie sono di Goldoni, Eduardo e Peppino De Filippo, Antonio Petito, Eduardo Scarpetta e Totò.
Il nostro pubblico ci riconosce questa grande Maestria.

Qual è il personaggio a lei più caro e perchè?

Il Personaggio più caro senza dubbio è il Pulcinella perché rispecchia il carattere partenopeo: il furbo non cattivo che riesce a vivere anche con espedienti. Mi assomiglia molto, lui è un buono, anche se alcune volte è costretto ad usare il bastone per diffondersi. Infatti alla fine dello spettacolo Pulcinella chiede sempre il perdono e il compatimento del pubblico.

Lei crea i burattini, vero? Ci spieghi un pò come nascono i nuovi personaggi

Nei miei laboratori a Salerno, insieme al mio staff, figli, nipoti e collaboratori, ho un teatrino antico e tutto l’occorrente tecnico per creare scene, burattini e nuove avventure. Siamo maestri per questo, ricordo quando con i miei fratelli Pasquale e Vittorio realizzammo in poche ore lo spettacolo su Sandokan, era il 1973. Il direttore del teatro Sancarluccio, Franco Nico, tempestò tutta Napoli di manifesti per l’evento unico in programmazione la domenica mattina. Era tutto esaurito e non potevamo dire di no, dovevamo difendere la reputazione e il nostro buon nome. Fu un grande successo, anzi fu strepitoso perchè durò per anni e ancora oggi è lo spettacolo più richiesto dai nostri sostenitori in piazza.

adriano ferraiolo, maestro burattinaio

Quanto tempo ci vuole per creare un burattino?

Io riesco in 15 giorni, perché sono un perfezionista. Ogni burattino creato da me è una creatura, viene scolpito grattato, modificato, dipinto e rivestito con passione e dedizione.

le creazioni del maestro ferraiolo

Quanti burattini ha creato sino ad ora per i suoi spettacoli?

Personalmente un centinaio. Poi custodisco quelli antichi del 700″ del nonno Pasquale, Papà Francesco, ma anche quelli dei miei figli Fabio e Simone, che per fortuna amano l’arte di famiglia. In totale sono 500/600 burattini.

Ha conosciuto e incontrato personalità importanti nell'arco della sua meravigliosa carriere, ha qualche aneddoto da raccontarci su qualcuno in particolare?

Per dire la verità di incontri in molti anni ce ne sono stati tantissimi. Ho ricevuto tante benemerenze, attestati di Merito, Cittadinanze Onorarie, ma ricorderò sempre due importanti personaggi.

Il primo è il Presidente Giovanni Leone, all’ EUR nel 1973, che volle vedere per intero un nostro spettacolo, rimase colpito dalla storia e bravura. A fine spettacolo entrò insieme alla sua signora nel teatrino complimentandosi molto, chiedendo ai giornalisti di fotografarci e ci disse di non lasciare mai quest’ Arte nobile e popolare.

Il secondo risale al 2019 quando consegnai un Pulcinella al Santo Padre, in piazza San Pietro. Quante emozioni nel vederlo sorridere come un bambino meraviglioso. Papa Francesco mi ringraziò addirittura dandomi un bacio sulla guancia, avevo il cuore a mille.

pulcinella di ferraiolo col papa

Come descriverebbe oggi il suo pubblico? ci sono differenze rispetto al passato?

Oggi il mio pubblico è un po’ particolare e distratto; le nuove generazioni immerse in internet e telefonini, mostrano un pò d’indifferenza all’inizio. Poi, seguendo lo spettacolo, vengono letteralmente coinvolti e catturati dal fascino dei burattini.

Una volta, invece, c’era più partecipazione; i bambini erano spronati e invogliati dalle famiglie ad avvicinarsi alla cultura tradizionale teatrale.
Ma sono fiducioso perché là Cultura in tutte le sue forme non morirà mai.

E con lei ora lavora anche la quinta generazione?

Io, Pasquale e Vittorio rappresentiamo la quarta generazione, poi ci sono i nostri figli Fabio, Simone, Mario e Mauro. Tutti Burattinai, ognuno ha la sua compagnia teatrale gestita con i loro figli, sesta generazione, Carla, Enza, Asia, Vittorio, Ludovica, Antonio, Edoardo, Samuel. Una grande e meravigliosa Dinastia Ferraiolo.

Dove possiamo vedere i suoi spettacoli?

Siamo pronti per iniziare la tournée Estiva 2022. Dal 20 Aprile saremo per un mese a Crotone, poi Battipaglia, Eboli, Cava de’Tirreni, Vasto, Tropea, Avellino, Campobasso, Cassino e in tante altre bellissime città italiane.
Dove c’è il teatro di Burattini Ferraiolo c’è ARTE, CULTURA E TRADIZIONI CAMPANE.